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“Vivere in un mondo civile è la sfida più grande che ci sia”.

Leggere pericolosamente di Azar Nafisi è una narrazione che l’autrice indirizza al padre defunto, cinque lettere toccanti e profonde per comprendere il presente.

Scrive il romanzo durante la presidenza di Trump, occasione ideale per manifestare il suo dissenso rispetto ai valori che rappresenta come uomo e semplice cittadino: “Trump non è Khomeini, e l’America non è l’Iran.Tuttavia, Trump condivide con l’ayatollah una specifica forma mentis, un atteggiamento mentale, e io vedo agire qui le stesse tendenze, gli stessi aspetti”.Il nome di Azar Nafisi è legato a uno dei capolavori della letteratura “ Leggere Lolita a Teheran”. Tradotto in 32 lingue è un romanzo che promuove la libertà della letteratura, valore globale capace di avvicinare mondi distanti e contraddittori. La scrittrice ha due colossi alle spalle se pensiamo al padre Ahmed Nafisi, uomo di cultura ed ex sindaco di Teheran, e Nezhat Nafisi, prima donna ad essere eletta al parlamento iraniano.Sarà costretta a trasferirsi in America a causa del regime degli ayatollah ma impiegherà tutte le sue forze per affrontare tematiche di fondamentale importanza come la giustizia sociale, l’identità e la libertà. “Leggere pericolosamente” è romanzo che valorizza i classici quanto i contemporanei : Platone, Salman Rushdie, Toni Morrison, Margaret Atwood sono indispensabili per far luce su questioni di universale importanza:la letteratura è un invito a reagire. 

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