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Tre interrogatori
Leonardo Nanna

Un tramonto troppo rosso che ricorda il sangue è solo una visuale
purpurea di un cattivo presagio. D’altronde Olivetti, maestro dell’arte
investigativa, non aspetta altro. È l’asso nella manica del
commissariato, l’unico capace di osservare la scena del crimine da
una prospettiva diversa. Il vicequestore Amendola confida in
quell’uomo mite. Con il giusto “savoir faire” riesce ad amicarsi gli
indagati, i suoi interrogatori sono tutt’altro che formali. Con
quell’aspetto da dandy mette a nudo gli indiziati, i suoi colloqui
diventano astute chiacchierate. Il caso dello scrittore “ Doroni” lo
stuzzica, non vede l’ora di mettere al muro l’autore del delitto.
Immediatamente si dirige tra le colline pisane, l’uomo in questione è
stato ucciso in casa sua, precisamente nello studio dove
abitualmente lavorava. Solo che l’omicida ha colto l’occasione
ideale. Lo scrittore di fama mondiale si allontana durante il party, si
rifugia nel suo studio e poco dopo viene ritrovato cadavere. Tre
imputati e tre potenziali moventi che potrebbero spiegare l’origine di
quell’intricato delitto. La moglie Luisa algida e distante accoglie i
poliziotti con estrema freddezza. Il suo è un dolore composto, per il
marito assassinato non riserva gran struggimento. La promettente
scrittrice, la pupilla di Doroni, incespica e si tradisce più volte.
Assalita dalle insinuazioni dei poliziotti cede e confessa di aver visto
l’uomo poco prima che venisse brutalmente ammazzato. Ma Vittoria
con la sua spietata bellezza riesce a celare un dramma ancora più
grande .L’ultimo interrogatorio verrà riservato a Luigi Bernardini,
amico fraterno nonché editore storico di Doroni. Luigi appare
profondamente affranto, il suo è un cordoglio sincero. Eppure
Olivetti non si lascia ingannare dalle apparenze. La villa medicea
dove si è consumato l’omicidio parla, suggerisce al poliziotto ipotesi
inconsuete , piste inesplorate. Così ricongiungendo i tasselli di
quella brutta vicenda si accorge di aver stanato il colpevole. In fondo
amore e odio sono i due lati della stessa lama.

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