Quando nasce un figlio ci si incammina in un labirinto intricato e
tortuoso, quell’individuo, quell’estensione perfetta del nostro animo,
forse è solo la parte migliore di noi impregnata d’amore
incondizionato. Per mettere al mondo un altro essere umano
occorrono dosi spropositate di incoscienza, se consideriamo il
periodo storico in cui viviamo. Ma non ci arrendiamo, ci ostiniamo a
riprodurci nonostante le catastrofi, le guerre e gli omicidi
aberranti. Quando finalmente viene alla luce quel “figlio” tanto
atteso, l’individuo che ha contribuito a generarlo diventa “padre.” Si
osservano, si riconosco e da quel momento inizia una lunga storia
d’amore. Giovanni ha desiderato i suoi figli, li protegge e li accudisce
da sempre. Ma vuole sentirsi parte integrante, sente il bisogno di
condividere tutto, non c’è una divisione di ruoli, un uomo è valido
quanto una donna. Così ,quando il suo Ludovico inizia a muovere i
primi passi nel mondo, decide che è giunto il momento di sfogarsi.
Dopo aver consultato diversi amici realizza un blog, dove riporta
con sincerità e schiettezza gioie e dolori di un padre dei nostri
giorni. Attraverso l’esperienza di “ the walkingdadstory descrive una
quotidianità genuina e imperfetta. Giovanni non dispensa consigli
ma pure riflessioni, ci parla di piccole e grandi difficoltà, di rinunce e
di attese, di paure e preoccupazioni che attanagliano tutti noi. Scrive
un libro per farci capire che il ruolo del genitore è assai difficile e
per niente scontato. L’impegno e la dedizione daranno i loro frutti,
occorre aspettare e nel frattempo, continuare ad amarsi, sempre.
