“Una donna che lavora, Clara continuava, soprattutto una donna della nostra età, porta sempre in sé la lotta tra la donna tradizionale che le hanno appreso a essere e quella indipendente che ha scelto di divenire.C’è un continuo conflitto in lei.Risolverlo, superarlo ha un costo: soprattutto nei riguardi degli uomini”.
Quaderno proibito non è altro che il principio di un cambiamento, l’inizio di una nuova era. Diviene simbolo della rivalsa e in quanto tale va custodito, tenuto al riparo da occhi indiscreti. Racchiude l’essenza di Valeria, tutto il malessere e la perplessità di una donna che stoicamente si impone la perfezione come madre e moglie. Acquista il quaderno una domenica di dicembre e il tabaccaio l’avverte: “di domenica è proibito”, ma lei è decisa, nasconde il quaderno in questione sotto la fodera del cappotto.
L’acquisto in questione segnerà per diversi anni la sua vita, avrà un diario, un confessore che non giudica e tantomeno assolve. Gli anni ’50 si portano dietro gli strascichi della guerra e una famiglia piccolo borghese prova resistere, a fare economia, se non fosse che Valeria, madre e moglie esemplare, sente di aver fallito in qualcosa, forse nel rapporto con se stessa. “Tu conducevi la vita che avevi scelto e io ti ammiravo” con queste parole l’amica Clara descrive l’esistenza di una donna che pare si sia sacrificata onorando la famiglia.
Eppure quel quaderno risveglia in lei un desiderio: in primis quello di scrivere e successivamente quello di sentirsi viva. Appunta sul quaderno quelli che potrebbero essere potenziali peccati, così li lascia lì su quelle pagine, sapendo che nulla al mondo dovrà insidiarsi in quelle mura familiari costruite con cura e devozione.
Alba de Céspedes ci offre un ritratto dell’universo femminile, l’accesso in una stanza, tra i pensieri di Valeria che prendono forma liberi nonostante il tempo e le necessità. Appoggio totalmente l’approccio di Nadia Terranova. Con una cura misurata, in punta di piedi ha curato la prefazione di un libro che andrebbe letto il prima possibile, senza aspettare l’anno giusto, il giorno ideale.