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Passato
Mauro Bonazzi

“ Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli! Perché dovremmo
guardarci alle spalle, se vogliamo sfondare le misteriose porte
dell’impossibile? Siamo immersi nel presente, viviamo
dell’immediato, il passato è già accaduto, il futuro deve ancora
venire.Da dove proviene questa fiducia nel presentismo? Tra il
Cinquecento e il Seicento attraverso Bacon e Comte si profetizzava
un mondo libero dalle catene della tradizione. Del resto il termine “
moderno” deriva dall’avverbio modo che sta a significare ora,
recentemente. Quindi siamo perennemente connessi, viviamo
convinti di trovarci nell’epoca migliore e idealizziamo solo una fetta
del passato: quella che più ci conviene.Da occidentali tendiamo a
prediligere alcune epoche, veneriamo l’età greco romana perché ne
valutiamo solo una parte; nessun periodo storico, come ci spiega
Mauro Bonazzi, può essere considerato privo di vizi e brutture.Il
movimento della cancel culture vuole appunto mettere da parte
una buona fetta del mondo antico.Omero era razzista, Ovidio
raccontava troppo spesso di stupri, quindi da bravi “cancellatori” ci
interessa salvare tutto ciò che apparentemente non crea un danno.
Non dobbiamo però dimenticare i tanti cancellatori della storia. Se i
nazisti furono capaci di sopprimere un popolo, i cristiani si
impegnarono nel disfacimento di tutto ciò che poteva essere
considerato “ pagano”. Quindi tutte le epoche storiche e le religioni
che professiamo hanno avuto un decorso colmo di
aberrazioni. Occorre a questo punto considerare che non siamo
atomi isolati e provare a non dimenticare il passato. Quello che è
accaduto prima di noi deve servirci da lezione. Il futuro deve fornirci
la giusta motivazione, dobbiamo ricordarci da dove siamo venuti e
capire dove possiamo andare.

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