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La vita alla finestra
Andrés Neuman

“ Volevo solo dirti che a volte il nostro atteggiamento non
corrisponde all’emozione reale.”Andrès Neuman, attraverso le
parole del romanzo “La vita alla finestra”, presenta un ritratto fedele
di quello che siamo diventati. Vecchie e nuove generazioni che
brancolano nel buio, rapporti che si logorano, sentimenti che
vengono taciuti, in fondo siamo giunti nell’era del “non detto”. Tra
l’altro sviscerare certe emozioni non è di moda, oggi per comodità
siamo portati a semplificare tutto. Per questo Net, universitario dal
piglio comico e realista decide di affidarsi alle lettere
elettroniche. Vorrebbe tanto godere di quel panorama che scorgeva
dal balcone di Marina, ma la ragazza è scomparsa, è solo un
fantasma che appare durante le sue notti insonni. Allora le scrive
mail quotidiane per colmare quell’assenza, convinto che la donna
stia in qualche modo provando ad ascoltarlo. Chino sullo schermo
del computer riporta disagi quotidiani, litigi familiari e
quell’incertezze che solo un giovane ragazzo può
sperimentare. Frequenta l’università senza alcuna ambizione,
sorride beffardo quando i professori provano a motivarlo, sa
benissimo che non gli sarà garantita nessuna prospettiva, rifiuta
l’idea che ad attenderlo possa esserci un futuro migliore. Anche
Xavi, amico e studente modello ha abbandonato gli studi. Lavorare
costa meno fatica. Così dopo aver vagato e trascorso giornate per
strada e nel solito bar, ritorna a casa dove ad aspettarlo ci sono
quelle mail destinate a Marina. Oramai l’unica finestra che conosce
è quella di Windows, basta essere on line per sentirsi meno
solo. Ma nell’era digitale la presenza e l’assenza si fondono, i
rapporti umani si impoveriscono, l’illusione di essere ascoltati non
regge davanti a certe dinamiche relazionali. Siamo il frutto “marcio”
del nostro millennio.

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