Subscribe

La traversata notturna
Andrea Canobbio

La traversata notturna è un romanzo che vede impegnato Andrea
Canobbio per otto lunghi anni. Il titolo scelto allude ad un’impresa di
un certo calibro se consideriamo il coinvolgimento
personale. Esplorare Torino e visitare luoghi appartenenti al passato
servono a stimolare quella memoria che ogni tanto pare faccia i
capricci. L’ossessione per le piante ortogonali ed il perpetuo errare
nella città di Torino, diventano il pretesto per scandagliare il vissuto
familiare. Il padre ingegnere, dopo anni di onorata carriera, sviluppa
un forte esaurimento nervoso che lo condurrà ad una depressione
cronica. Cerca di comprendere la figura paterna, indagando
sull’arruolamento volontario in Russia e sulle varie peripezie che
dovette affrontare per sentirsi un uomo libero. Si sente in colpa per
non aver compreso la “melanconia” paterna e magari è troppo tardi
per afferrare le cause di quella malattia senza cura. Il ricordo di
quell’uomo afflitto da un malanno invisibile lo turba e lo fa sorridere
al contempo.Il padre unico malato per eccellenza gestiva la malattia
con una certa ritualità e rassegnazione. L’amore incondizionato per
la categoria dei medici e la terapia del padre rosminiano furono
essenziali per garantirgli una certa stabilità. Ma non venire a capo
delle cause che determinarono la débâcle paterna, suscitano in lui
un certo rancore misto ad insofferenza. Alla fine approda in una
rassegnata consolazione. Il padre dopo la laurea riuscì ad
esercitare la professione per la quale aveva studiato inseguendo
con determinazione il sogno di sposare la donna che amava. Forse
negli anni il peso degli eventi aveva affievolito quella vitalità che lo
aveva contraddistinto in gioventù. Nonostante tutto aveva avuto
quello che desiderava, solo che ad un certo punto aveva ceduto,
sopraffatto dalle inevitabili conseguenze di certi eventi.

RUOTA IL DISPOSITIVO PER VISUALIZZARE CORRETTAMENTE IL SITO