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Summa

La maschera è libertà
Pierangelo Summa

“La cosa che mi ha sempre interessato è la nascita, il primo momento in cui la maschera sorge e comincia a parlare, perché è in quel momento che si crea uno sconvolgimento nell’individuo, ed è una nascita della presa di coscienza, una nascita del teatro anche.Le mie maschere erano uno strumento”. 

Robin Summa ripercorre il percorso artistico del padre Pierangelo, un itinerario di scoperte e sperimentazioni con lo scopo di rinvenire quei passaggi fondamentali, meccanismi e atti che identificano la maschera come uno strumento rivelatore. 

Scritti, conferenze, lezioni sulla maschera di teatro riordinati e riproposti in forma letteraria rifioriscono per non dimenticare il lavoro encomiabile di un grande maestro, un devoto artigiano. Tutto inizia nel 1966 con una compagnia di teatro dei burattini e Pierangelo Summa ancora giovane e introverso intuisce che è un piacere nascondersi provando a rivelare se stesso. Eppure la vera nascita inizia con la maschera, adagiata sul volto sorge e comincia a parlare. Indossata da un qualunque volto  conduce il gioco, orienta il comportamento della persona tanto quanto lo sguardo dell’altro.

La maschera ha una valenza dissacratoria, rivoluzionaria ma al contempo democratica.Chi la indossa può sbeffeggiare chiunque senza correre il rischio di essere accusato. I libretti “La maschera è libertà” ( a cura di Robin Summa) ricostruiscono passo dopo passo la storia della maschera, la sua funzione destabilizzante all’interno delle nostre comunità: 

“chi indossa la maschera non è qualcuno di alienato dalla cultura del suo paese. È qualcuno che la conosce e gioca con questa cultura. È qualcuno che si guarda con ironia”.

E in questi libretti l’ironia si ripresenta come principio dissacrante tanto da divenire il mezzo, il metro per interpretare lo sguardo altrui. Pierangelo Summa ha realizzato maschere indagando sulla psiche umana. La sua devozione ci restituisce una verità scomoda ma integra: in ognuno di noi abita un diabolico Arlecchino, un assurdo Pulcinella capace di uccidere e per poi piangere sulla miseria umana.

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