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L’altra figlia
Annie Ernaux

Siamo nel 1950, due donne si incontrano accanto a un bar drogheria. Colloquiando viene alla luce un fatto troppo doloroso per essere raccontato ad alta voce. La morte della sorella Ginette viene menzionato dalla mamma di Annie che non riesce a trattenere le lacrime. Quella donna tutta d’un pezzo abbandona le difese e si strugge ricordando quella figlia morta per difterite. La chiama santa e la definisce “buona” come per sottolineare il carattere meno placido della la figlia Annie. La bambina apprende la notizia distrattamente. Come tutti i bambini non riesce a stare ferma, trova noioso ascoltare le confidenze dei grandi.  Capta l’informazione ma non chiederà spiegazioni su quella sorella diventata un fantasma. Con il passare degli anni non se ne parlerà mai e solo in età adulta proverà a cercare qualcosa, un oggetto, un ricordo di quella creatura . Si sente colpevole e immagina che la vita di Ginette sia stata sacrificata per consentire la sua di vita. Scrive una lunga lettera alla sorella sconosciuta immaginando che in qualche modo possa riceverla.

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