Siamo il frutto delle nostre esperienze. Forti temporali hanno
devastato le nostre vite, hanno trascinato lontano quelle sicurezze
che ci mantenevano saldi e al sicuro. Il mondo ovattato in cui
abbiamo vissuto, quel nucleo in cui abbiamo racchiuso tutti i nostri
affetti, ciclicamente viene scosso. Iniziamo ogni volta un’era
nuova. Tutte le rinascite conservano un passato di tormenti, e quello
che sarà dipenderà dalla nostra capacità di accettarli. Natasha e
Pierre si conosco appena, sono sufficienti pochi sguardi per renderli
complici. Ma le cose belle hanno un inizio e una fine. Lei farà
perdere le sue tracce, forse quell’amore vuole tendergli una
trappola.Il richiamo dell’Africa è più forte, troppe persone hanno
bisogno di lei. Invece in un’altra parte del mondo Andrea e Luca si
incontrano in un parco, sanno di amarsi senza essersi mai
incontrati prima.Andrea tenta la fuga, dimentica tutti gli affetti e si
rifugia in Spagna. Quando è pronta per assorbire tutto quell’affetto,
pare che il corpo non risponda più, le sue volontà non hanno
nessuna importanza.Va via lasciando Luca e tanti amici, che
increduli provano ad andare avanti.Per Natasha il destino ha in
riservo un happy ending.Il suo Pierre la scova, abbatte la sua
ritrosia affinché possano continuare quello che hanno lasciato in
sospeso durante il soggiorno a Mosca.Gli amori impossibili, quelli
che ci trafiggono sono ineguagliabili. Per mera codardia proviamo a
scappare ma loro ci rincorrono fin quando non decidiamo di
accoglierli. La fuga in alcuni casi può apparire salvifica, in altri
diventa una delle tante occasioni perse.Caterina Viti ci racconta di
legami che vengono tenuti in vita attraverso la memoria.Persone
che si amano ma che non osano cercarsi.Per riallacciare i legami
siamo costretti a sperimentare disagi profondi e battaglie
interiori. Ma il tempo giusto per amare non esiste, l’amore non
concede tempo.
