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Chiamami papà
Marco Palagi

“ Gli esseri umani non sono un argomento piacevole per mio padre,
non gli vanno a genio, al di là del loro aspetto fisico li reputa tutti
uguali, un ammasso di ipocrisie, menzogne tradimenti e acqua e
carne prossima alla putrefazione.” Emma sonda l’animo di Lorenzo
ancor prima di venire alla luce, studia quell’uomo, percepisce ogni
singolo turbamento, in particolare quel malcontento che caratterizza
le sue giornate. Emma non è stata ancora pensata, desiderata,
concepita, eppure sa bene che sarà quell’uomo ad
accoglierla. Lorenzo si è arreso da tempo, il lavoro da necroforo ha
prosciugato il suo spirito, sente di non meritare nulla. Cos’ha
ottenuto in questi anni? Solo un bel fagotto di fallimenti che pesano
sul cuore. Allora prova a ricominciare, si trasferisce a New York
accompagnato da quel bagaglio di sensazioni che gli rendono la
vita impossibile. Così entra in scena Linda, un fulmine a ciel sereno,
la sua rinascita, il tanto atteso secondo tempo. Lorenzo sente di
poter cambiare, quella donna minuta e al contempo determinata
potrebbe donargli la tanta agognata felicità. Invece l’aborto di Linda
comporterà altro scompiglio, distanze laceranti, un lutto ulteriore da
metabolizzare. Allora dovrà allontanarsi sempre di più, per
depistare quei ricordi feroci che si ostinano a rincorrerlo.
L’esperienza del volontariato in Africa e l’attesa di Emma apriranno
una stagione nuova, aspettare un figlio consiste nell’abbandonare
una parte di sè. La parte peggiore. Un cumulo di egoismo e di
necessità che fatichiamo a lasciar andare. Ma Lorenzo non ha
scelta, sua figlia dovrà abituarsi, avrà un solo genitore. Attraverso
gli occhi di un padre percepiamo l’amore puro, quello
disinteressato. Un sentimento che non ha bisogno di conferme, di
prove, di spiegazioni o ripensamenti. Il romanzo “Chiamami papà”
di -Marco Palagi- dona istanti di rara e inaspettata bellezza.

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