“ Questo ero davvero io? Un uomo che si adagiava sulla vita con
passività, dove gli eventi lo conducevano in una direzione quasi sempre
non voluta. Come quando la causalità del vento spinge le foglie in
direzioni inimmaginabili, ma è lo stesso vento a decidere se spingerle
innalzandole verso il cielo oppure gettarle con forza a terra punendole, a
malincuore, a vivere nella polvere”. La vita di ognuno di noi può scorrere
serena fino a un certo punto, fino al limite che noi stessi abbiamo
delineato. Scegliamo chi essere e chi diventare, l’educazione, la famiglia,
la carriera e gli amici, quello che abbiamo costruito ci protegge, siamo in
una bolla, e quello che ignoriamo, potrebbe farla scoppiare da un
momento all’altro. “ Per cui un perfetto uomo qualunque il cui unico
compito era quello di vivere una vita moralmente decente, rispettoso di
una cultura cattolica, anche se con i relativi inganni e falsità di una
società moderna”. Simone, avvocato, svolge la sua professione in una
piccola città, di rado torna nel suo paese di origine, anche se le radici e
l’affetto dei genitori lo fanno sentire al sicuro. La normalità è la sorgente
delle nostre certezze, solo fin quando qualcuno, qualcosa, non irrompe
nel nostro microcosmo, e tutto diventa ingovernabile. Nell’ agosto del
2005 Simone viene designato come difensore d’ufficio di un uomo, un
coetaneo, un certo Giuseppe Marseglia. Quell’uomo, l’erede di un
pericoloso camorrista, nasconde una familiarità, un’umanità che non
riesce a spiegarsi. Nonostante l’uomo venga rilasciato, non riesce a
dimenticare il suo viso, la testimonianza di una vita sgangherata. I legami
di sangue, le origini scavano un solco in una vita apparentemente
scialba, procurano quel coraggio, quell’impudenza, che Simone non
pensava di possedere. In poco tempo scopre il suo alter ego. Diventa
Luca, un uomo privo di sensi di colpa, infettato dal morbo del male.
