Subscribe

A pala e piccone
Vincenzo Scalfari

Il fancazzismo era nella mia natura e nel mio destino, per fare medicina non bastava essere intelligenti o intuitivi:bisognava ‘mpicunare, e cioè studiare con rigore e disciplina.Per laurearsi in lettere, invece, bisognava essere un attimo intuitivi e modestamente intelligenti.É per questo che mi sono laureato anche io.

Figlio di un medico esprime il suo fallimento nell’aver provato a seguire l’orme paterne. Troppe fobie, ansie croniche. Lettere faceva al caso suo, e ancora ricorda l’esame di storia romana superato con l’impegno di mezza mattinata. Le cuginanze, gli intrighi di corte lo disgustavano, eppure uscì vincitore da quell’aula che aveva stroncato parecchi esaminandi.

Dopo la laurea approda a Madrid, precisamente a Termes, dove si lega alla Spagnola, una biondina della quale si invaghirà a tal punto da prolungare il soggiorno madrileno.Vorrebbe tanto tornare a casa, licenziarsi e abbandonare gli scavi, invece non ha il coraggio di affrontare la realtà e replica giorno dopo giorno quell’esistenza deludente.

Il professore Coarelli in un certo senso l’aveva illuso, l’aveva incantato mediante il recupero di quei reperti secolari. Probabilmente l’intento di ricostruire la storia era senz’altro nobile. Ma vinto dall’umanità e da quei morti che deve dissotterrare, si trascina tra stenti e sovvenzioni che non arriveranno mai. A Falacrinae e Nemi aveva scavato senza sosta, con il caldo, con il freddo e alla fine cosa aveva ottenuto?Allora è bene avvisare i futuri potenziali archeologi che non serve immolarsi per cause che sono perse in partenza.Come nell’amore anche nell’archeologia conviene non investirci troppo.

RUOTA IL DISPOSITIVO PER VISUALIZZARE CORRETTAMENTE IL SITO