Il libro Franza giace sul mio comodino da circa una settimana. Durante il giorno butto un occhio e vengo travolta da parole feroci che attraversano la mia mente come un fiume in piena. Ingeborg Bachmann muore il 17 Ottobre 1973 in seguito ad un incidente nel suo appartamento. Qualcuno parla di suicidio, ma come dirà l’amico scrittore Thomas Bernhard: «in realtà a distruggerla è stato logicamente solo il mondo che la circondava».
Di cosa parla il libro Franza
Il Libro Franza non è altro che un libro incompiuto messo insieme dopo la tragica morte dell’autrice: bozze, interviste e documenti che spiegano la trama del libro in questione. Parliamo di un testo che è di per sé letteratura, è un’opera d’arte che può avere diverse chiavi di lettura. Le parole della Ingeborg meriterebbero di essere lette più volte, ad alta voce, sviscerate e magari ricopiate su un taccuino, rese eterne. Per fortuna Adelphi ci regala una delle migliori opere in lingua tedesca, un cumulo di materiale che viene radunato per onorare la figura immensa di Ingeborg Bachmann che messa di fronte a un uomo è costretta alla patologia.
Il paradosso del marito medico
Il sadismo diventa masochismo: «io ero prigioniera in quel labirinto e in tutta la casa all’improvviso non ero più la collaboratrice, non ero più sposata mi trovavo isolata dalla società, con un uomo in una giungla, in mezzo alla civiltà, e mi accorgevo che lui era armato di tutto punto e io ero senza armi». La protagonista di questa storia è Franza, una donna che diventa malata per colpa del marito medico. Questa vicenda poggia le sue fondamenta su un paradosso se consideriamo la professione svolta dal marito. Un uomo che analizza, infiacchisce l’animo di Franza senza violenze esplicite, Jordan agisce in sordina. Il suo è un assassinio larvato. Allora Martin sente di dover salvare sua sorella, la porta con sé in Egitto, tiene a cuore la sorella diventata bambina. Ma questo libro parla di malattia quanto di delitti:
«i delitti che hanno bisogno dello spirito, che turbano il nostro spirito e meno i nostri sensi, quelli insomma che ci toccano più profondamente avvengono senza spargimento di sangue, e la strage si compie entro i limiti del lecito e della morale».
Il libro Franza è un laboratorio di scrittura e un’indagine sull’umanità è un invito a non dimenticare l’attacco massiccio sferrato alla vita.