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Mi concederesti ancora un ballo?
Raffaele Di Leva

“L’amore è la poesia dei sensi. O è sublime o non esiste. Quando esiste, esiste per sempre e va di giorno in giorno crescendo”. Il pensiero di Honorè de Balzac potrebbe apparire desueto, eppure quanto sarebbe meraviglioso affidarsi a qualcuno con la certezza che l’idillio duri in eterno? Mi concederesti ancora un ballo? È il sequel del romanzo rosa di Raffaele di Leva, un labirinto di sogni, un susseguirsi di prove e patimenti che guardano alla rinascita. Cristina e Francesco si incontrano ed è subito magia. Le strade, la bellezza dei panorami partenopei sono la cornice perfetta per alimentare un sentimento puro che non ha eguali. Cristina è una fuoriclasse, promessa della pallanuoto, Francesco è un ragazzo d’altri tempi, garbato e prudente in amore. Si sorreggono l’un l’altro, qui risiede la meraviglia. Quando ci sentiamo amati tutto ci appare possibile, le mete più anguste diventano passeggiate.Se non fosse che anche nelle relazioni impeccabili fa capolino prima o poi un impiccio, un incaglio che provoca patimento. Le giornate trascorse ad ammirare tramonti, le melodie fatte apposta per suggellare momenti indimenticabili verranno offuscati dalle incomprensioni, da silenzi dolorosi.Delle volte è difficile credere nella felicità, sentiamo di non meritare ciò che ci viene offerto, siamo noi a sabotare le occasioni che ci vengono donate. Francesco e Cristina sono benvoluti dal quel destino che li ha fatti incontrare, hanno entrambi delineato con successo il loro avvenire, tocca pensare a un futuro insieme altrettanto meraviglioso. Una trama sottile li unisce, se uno dei due per qualche motivo si sente smarrito, l’altro interviene affinché possa ritrovarsi. Se uno dei due cade, l’altro immediatamente lo sorregge. La mano dell’altro diventa potenza assoluta, la possibilità per vivere felici più a lungo.

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