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Gli innamorati
Peppe Fiore

“All’inizio c’è lo stupore, la passione che scalda e frulla tutto
insieme, l’avventura dei corpi che si cercano. Ma non è lì che ti
scegli, li sei ancora governato da quello che chiami cuore e invece
sono le viscere”. La storia d’amore tra Carmine e Flaminia è una
storia contemporanea, ha come sfondo i quartieri romani borghesi,
una classe politica sempre più corrotta. Flaminia dirige un famoso
museo cittadino, si occupa di arte contemporanea ed è riuscita ad
avvicinare un’artista bizzarro per certi aspetti, ma lontano da un
dall’ ambiente radical. Carmine è un architetto di fama, insieme
formano una coppia perfetta, sono insieme da diciotto anni, certo
non sono gli stessi ragazzini che intrapresero il viaggio stile on the
road in America, ma come due trapezisti si sorreggono a vicenda.
Una giornata temporalesca porta in superficie tante verità nascoste,
Carmine Rebora viene accusato di riciclaggio, la figlia Diana si
accorge che qualcosa sta cambiando, vuole bene a suo padre, ma
è ovvio il suo coinvolgimento in certi affari. “ Per tutta la vita ci si
vuole bene disperatamente, facciamo di tutto perché le persone
amate soffrano il meno possibile, per anticiparne i desideri, per
ribadirgli ogni giorno quanto sono importanti per noi.E alla fine
qual’é il risultato? Che ci si urla contro cose incomprensibili da un
lato all’altro del crepaccio, e in mezzo c’è la nebbia”. Cosa fare
quindi quando accadono cose che non capiamo? Quando l’altro si
manifesta in tutto il suo mistero? Peppe Fiore attraverso le parole di
Flaminia e Carmine ci spiega quanto sia importante guardare avanti
e come sia doveroso ricordare la magnificenza dei tempi andati.Per
salvarci dall’incuria del tempo, dalle incomprensioni, dalle cadute
rovinose non possiamo fare altro che affidarci nuovamente all’altro.
“ L’amore è quella cosa che tu sei da una parte, lui dall’altra, e gli
sconosciuti si accorgono che vi amate”.

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